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Il futuro di Libraesva tra filtri antispam e cybersecurity

Il futuro di Libraesva tra filtri antispam e cybersecurity

Il CEO Paolo Frizzi racconta in che modo Libra ESVA è divenuto il principale concorrente delle multinazionali, con tutti i vantaggi di una tecnologia fatta in casa


La giovane storia di Libraesva nasce quasi per caso. Partendo dalla fornitura della connettività Internet affiancata a una casella di posta, il core business della divisione Libra Security di Libra Srl si concentra presto su una soluzione antispam e di protezione delle email. Parte così l’avventura di Libra ESVA, virtual appliance in grado di confrontarsi periodicamente e con successo, con programmi di security ben più rinomati, superandoli in molte occasioni. Per fare il punto della situazione e lanciare uno sguardo al futuro, abbiamo fatto due chiacchiere con Paolo Frizzi, CEO & Founder di Libraesva.

Come è nata l’idea del prodotto?

«Agli albori del nostro viaggio è arrivato un punto in cui ci siamo ritrovati a offrire quasi esclusivamente prodotti per la sicurezza della posta. L’innovazione tecnologica ha posto un problema crescente, quello delle comunicazioni maligne, dei tentativi di phishing, dei virus diffusi via mail. In un panorama nazionale che non ha mai visto una compagnia focalizzarsi su un tema del genere, Libraesva è divenuto un nome di qualità, da scegliere anche rispetto a concorrenti dal passato imponente. Quando nel 2010 VBSpam ci ha classificati tra i filtri antispam migliori, ci siamo resi conto di avere tra le mani un progetto che funzionava bene, pronto al grande salto».

I mercati serviti

Oggi Libra ESVA è lo scudo principale di aziende attive in vari campi professionali, dalla pubblica amministrazione al mondo finance, passando per il luxury e l’education. Partiti da un profilo small-medium, la percentuale dei clienti enterprise è salita costantemente, tanto da aprire allo sbarco in Europa, con un prima sede in Inghilterra. «Rispetto a solo qualche anno fa, la realtà di Libraesva è cambiata notevolmente» ci spiega Frizzi. «Dopo aver dato il via al canale, alla rete di rivenditori e alle vendite, ci siamo consolidati, divenendo un soggetto strutturato ma flessibile, sempre proteso all’innovazione».

Perché scegliere Libra ESVA

La domanda è lecita: in un mercato governato quasi esclusivamente dai big, perché scegliere Libra ESVA? «I motivi sono vari – prosegue il CEO – prima di tutto la tecnologia, che è totalmente italiana e controllata internamente. Inoltre proponiamo una soluzione che ha un prezzo concorrenziale con metriche di intervento semplificate. Per aprire un ticket non c’è bisogno di effettuare mille passaggi e perdersi tra telefonate e click, il supporto è veloce e trasparente e la sensazione di prossimità a cui ogni cliente viene dedicato è impensabile altrove. Per prassi, realizziamo una disclosure completa su ogni problematica di sicurezza scoperta o segnalata, non limitandoci a dire che abbiamo bloccato un messaggio senza spiegarne il motivo. Non siamo gelosi delle tecnologie che usiamo, anzi ci teniamo a informare gli utenti su come funzionano i processi e quando entrano in gioco».

L’approccio pragmatico

Non serve dipingere agli utenti scenari apocalittici, sull’onda di temi come WannaCry o NotPetya, per convincere le persone a comprare questo o quel servizio. «Strategie della “paura” non ci appartengono. Spaventare il cliente può dare il senso della necessità di affidarsi a strumenti di protezione ma senza raccontare la favola che si tratti di software che creano scudi per ogni tipo di minaccia. Libra ESVA non è la soluzione ultima di qualunque problema legato alla posta elettronica ma è essenziale per donare al proprio business una forma di comunicazione certificata e sicura il più possibile. A livello tecnologico non abbiamo nulla da invidiare alle multinazionali, anzi Libraesva ha un vantaggio: potersi concentrare giorno dopo giorno su un singolo aspetto della sicurezza, migliorando continuamente il know-how in un settore estremamente delicato e in divenire».

La rete di vendita e le novità del 2018

Il canale costituisce l’esclusiva rete di vendita: distribuzione, rivenditori e utenti finali. In Italia ci sono 400 partner attivi, divisi tra registrati e certificati. Sono loro il punto di contatto con gli utilizzatori, vettori essenziali che devono saper trasferire i benefici nell’integrazione di programmi come Libra ESVA. «Per il 2018 stiamo puntando strategicamente su due filoni: la cybersecurity e l’archiviazione» conclude Paolo Frizzi. «Il primo riguarda il miglioramento dei feedback che riceviamo dalle sandbox, tramite gli algoritmi di machine learning, così da arginare le nuove minacce diffuse quotidianamente. Il secondo si concentra sul rilascio di un prodotto che oltre a fornire sicurezza nella ricezione e invio delle email possa anche conservarle in maniera ottimizzata. Si tratta del completamento dell’offerta attuale, un progetto ambizioso che apre a interessanti sviluppi futuri».

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