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Le aziende dovranno affrontare una crescita della spesa in paper-to-digital document management

Nel percorso di trasformazione digitale molte aziende stanno oggi rendendosi conto di essere ancora troppo dipendenti da processi basati sulla carta

Non è un caso che circa la metà dei documenti in uso nelle aziende risulti vivere su supporto cartaceo, afferma IDC, e che ogni lavoratore perda mediamente tre ore alla settimana in attività legate alla gestione di questo tipo di documentazione. Intervenire sui processi documentali è quindi ancora oggi uno degli imperativi per molte imprese, pubbliche e private. Se da una parte è ormai un obbligo imposto dalle normative che regolano il percorso di digitalizzazione della PA, dall’altra secondo IDC rappresenta un’enorme opportunità per ottimizzare l’intero workflow documentale in un’ottica di controllo dei costi e di efficienza operativa, ma soprattutto un’occasione per innovare i processi di business alla luce delle nuove potenzialità legate alle tecnologie cloud e mobili. Si pensi per esempio che in Italia già la metà dei lavoratori è mobile (il 51% nel 2014 e il 55% nel 2015, dati IDC) e che diventeranno quasi i due terzi (73%) nel 2018. Una forza lavoro sempre più mobile e un uso intensivo e sempre più capillare di device mobili accresceranno l’esigenza di una conversione paper-to-digital dei documenti per consentirne l’accesso ovunque e in qualsiasi momento.
Ecco che proprio il paper-to-digital document management sta diventando una delle voci di spesa di cui molte aziende dovranno tenere conto nel processo di trasformazione digitale. IDC include in questa voce software, hardware e servizi rivolti a tre specifiche attività: cattura, digitalizzazione e distribuzione dei documenti; archiviazione e gestione dei documenti; elaborazione e gestione della modulistica.
Stando ad IDC, il mercato del paper-to-digital document management ha superato per la prima volta il miliardo di euro in Europa Occidentale nel 2014 e si appresta a toccare i 1.100 milioni di euro nel 2015. Al di là del giro d’affari, significativa dell’attenzione che le aziende stanno sempre più ponendo sul tema è la crescita prevista di anno in anno. Se infatti nel triennio 2010-2012 questo mercato è cresciuto in Europa Occidentale con percentuali stagionali assestate sul 6%, nel 2014 ha iniziato ad accelerare, toccando l’8,4%, e nel 2015 IDC prevede che salirà ancora, all’8,6%, mantenendosi poi fino al 2017 costantemente sopra l’8% di crescita all’anno. Chiaro che il paper-to-digital document management rappresenta solo uno dei tasselli di una strategia più generale di document, information & process management, ma è il tassello base per poi poter sviluppare vere nuove opportunità di business rivedendo processi e modelli aziendali.

Di questo IDC parlerà a Roma il prossimo 10 giugno, nel corso dell’evento Going DIP: document, information & process management per l’impresa digitale, con l’ausilio di esperti del settore e utenti finali.

“L’innovazione dei processi documentali e informativi ancora a forte carattere tradizionale non è soltanto uno dei fronti aperti nel quadro della trasformazione che viviamo: uno sguardo più inclusivo e strategico a questa sfera può dare impulso e raccordare molteplici priorità, che vanno dal lancio di nuove offerte digitali all’evoluzione della qualità di soluzioni e servizi IT per il business”, sottolinea Fabio Rizzotto, research and consulting senior director di IDC Italia, che modererà l’evento e illustrerà la visione di IDC sul tema.

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