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Group-IB annuncia lo scorporo delle attività a livello regionale

Group-IB annuncia lo scorporo delle attività a livello regionale

group-IB, uno dei leader della cybersecurity su scala globale con sede a Singapore, ha concretizzato la prima di una serie di misure volte allo scorporo delle sue attività in Russia e nella CSI, trasferendole ad una nuova entità a gestione locale

La sede centrale dell’azienda, registrata con il nome legale Group-IB Global Private Ltd. (Singapore) continuerà a gestire i suoi centri di Threat Intelligence and Ricerca in Europa (centrale regionale ad Amsterdam), Sud-Est asiatico (centrale globale a Singapore) e in Medio Oriente (centrale regionale a Dubai) portando avanti la missione di Group-IB e proteggendo i clienti situati in queste aree. Le attività in Russia e nella CSI proseguiranno d’ora in poi in maniera indipendente.

Come da regolamento interno già in vigore sin dall’apertura della sede di Singapore, i movimenti finanziari delle due organizzazioni sono completamente separati l’uno dall’altro, compresi costi e proventi. Nessun ricavo generato dalle filiali di Group-IB Global Private Ltd. viene impiegato per finanziare attività in Russia e nella CSI.

Il prossimo passo di questo processo prevede che Group-IB Global Private Ltd. si impegni a modificare il proprio assetto proprietario, facendo sì che le attività globali di Group-IB e quelle di Russia e CSI siano in mano a stakeholder e titolari effettivi (UBO) differenti nell’arco di sei mesi.

Le sedi regionali di Group-IB sono autarchiche nella propria capacità di condurre il core business, con esperti di prim’ordine che ricoprono tutte le funzioni tecniche (Digital Forensics & Incident Response, Cyber Investigations, Computer Emergency Response Team 24/7, Threat Intelligence, Servizi di Sicurezza gestita, ricerca e sviluppo, ecc.). Allo stesso tempo, Group-IB accelererà il suo programma globale di ricollocamento dei talenti per dirigenti e specialisti tecnici, già avviato nel 2019 con l’apertura della sede centrale di Group-IB a Singapore. Tutte le sedi regionali inoltre continuano a potenziare costantemente i propri team assumendo e promuovendo lo sviluppo di talenti locali.

“La missione di Group-IB è da sempre combattere la cybercriminalità su scala globale”, commenta Dmitry Volkov, CEO di Group-IB Global, “A fronte di una situazione mondiale e del mercato incerta, abbiamo deciso di apportare questi cambiamenti alla nostra struttura per poter restare fedeli alla nostra missione, indipendentemente da circostanze esterne. Siamo convinti che queste misure ci consentiranno di godere di una maggiore libertà sul mercato, e di accelerare lo sviluppo del business in ogni regione in cui Group-IB opera, nonché di avvicinarci al nostro obiettivo di diventare l’attore più influente nella lotta alla cybercriminalità”.

La separazione delle attività consentirà a Group-IB di essere più flessibile e autonoma, favorendo lo sviluppo della propria infrastruttura globale di Threat Hunting e lo studio delle minacce locali, con l’obiettivo di fornire la migliore difesa contro le minacce cyber ai propri clienti e partner in qualsivoglia regione essi siano dislocati. Lo scorporo degli asset è un ulteriore passo avanti nella strategia a lungo termine di Group-IB, che mira a costruire la prima azienda di cybersecurity interamente decentralizzata e indipendente, basata su centri di Threat Intelligence e di ricerca autonomi e strutturati, in grado di supportare i clienti e sviluppare solide reti commerciali in ogni regione.

Da non dimenticare – in questo frangente – l’arresto, comunicato dalla Guardia di Finanza italiana nel novembre 2021, di diversi individui sospettati della gestione canali Telegram che commercializzavano certificati vaccinali (Green Pass) fasulli. L’operazione è stata supportata dalle prove raccolte dagli esperti dell’unità di investigazione dei crimini high-tech di Group-IB, che ha smascherato i criminali nonostante gli espedienti messi in atto per celare la propria identità. Le perquisizioni e gli arresti hanno avuto luogo in Veneto, Liguria, Puglia e Sicilia, concludendosi con l’ammissione dell’attività illecita da parte di tutti gli indagati.

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