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Arbor Networks, “sicurezza diffusa” con la forza del canale

Arbor Networks, “sicurezza diffusa” con la forza del canale

Competenza, territorio e verticalità i tre pillar della società di cyber-security. Il Regional Manager Ivan Straniero: «Le soluzioni ci sono già, bisogna lavorare sulla cultura della sicurezza»

Arbor Networks è la divisione sicurezza di NetScout che ha la mission di proteggere le più grandi reti enterprise e service provider da attacchi Distributed Denial of Service (DDoS) e da minacce avanzate. Infonetics Research ha individuato Arbor come principale fornitore al mondo di protezione DDoS nei segmenti enterprise, carrier e mobile. L’azienda è nata nel 2000 per offrire servizi di visibility del traffico Internet ai service carrier e ai service provider, spostandosi poi verso l’anomaly detection per focalizzarsi infine sul segmento di cui si occupa ora, il DDoS. «Da azienda specializzata in network visibility ci siamo trasformati in una realtà di security, e operiamo in un mondo denso di sfide ma anche di opportunità», sottolinea Ivan Straniero, Regional Manager, Southern & Eastern Europe di Arbor Networks. Gli attacchi distribuiti riguardano non solo gli Internet Service Provider ma anche le enterprise di ogni settore, e Arbor offre soluzioni per far fronte alle minacce avanzate (Advanced Threats) che in alcuni casi risiedono “dormienti” già all’interno del sistema da attaccare.

«Arbor è una società 100% canale, sempre vicina ai clienti grazie alla forza dei partner e alla qualità delle soluzioni che propone», sottolinea il manager. Dall’inizio di quest’anno, l’azienda ha messo in campo una nuova politica di canale, l’Arbor Advanced Partner Program. All’interno di essa sono previsti tre livelli (Authorised, Premiere ed Elite) e tre aree di specializzazione (ISP visibility, DDoS protection e Advanced Threats). Ogni livello prevede diverse modalità di impegno del partner verso l’azienda, e i livelli più alti accedono a scontistiche, bid-protection e attività di marketing molto interessanti per sviluppare il business. «Testiamo e certifichiamo i nostri partner di canale, offrendo percorsi mirati di preparazione tecnica e corsi per la parte commerciale». Gli attacchi “Denial of Service” possono essere volumetrici, state-exhausting o applicativi, ma puntano sempre a saturare le capacità di risposta del sistema target. Data la grande varietà delle minacce, non esiste una singola soluzione “standardizzata” adatta a tutti i tipi di azienda, ma al contrario sono richieste soluzioni diversificate e verticali.

«Nel corso della nostra storia aziendale stiamo vedendo un’evoluzione continua delle minacce informatiche, le quali si evolvono insieme al panorama tecnologico in continuo mutamento. Per noi è come una sfida e quasi una ‘gara’ a chi riesce a stare un passo avanti nella competizione per la sicurezza aziendale». Uno dei trend destinati a imporsi sempre più è quello del cloud, che presenta indubbi benefici a livello di flessibilità e risparmi ma soffre d’altra parte di criticità di regolamentazione. «Anche il paradigma della Smart City è destinato a diffondersi nel prossimo futuro, e uno degli obiettivi prioritari dei grandi player dell’ICT è quello di garantire la sicurezza dei dati. A nostro giudizio, in Italia deve ancora svilupparsi appieno la cultura della cyber-security. Le soluzioni per il cloud sicuro esistono già, ciò che manca è la fiducia in esse e forse anche la capacità di gestirle in modo adeguato». La sicurezza intesa come cultura si alimenta sia del capitale umano sia del capitale informatico. Molto può essere fatto per prevenire crash informatici già solo a partire dal comune buonsenso degli operatori. Se a questa soglia “minima” di consapevolezza si aggiungono soluzioni IT di classe enterprise gestite nel modo dovuto, ecco che allora nasce una sicurezza “diffusa”: «Possiamo mettere in campo soluzioni presso il service provider, gestite direttamente da noi o in-the-cloud, che se combinate insieme permettono a un’azienda di potersi considerare ben protetta. La nostra mission è supportare i clienti nel business di domani, in cui la data-security sarà un fattore di differenziazione per il successo e l’immagine delle aziende», conclude il manager.

 

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